Riconoscere i segnali digitali DMR, dPMR, TETRA


Da un decennio una parte delle radiocomunicazioni governative e professionali ha intrapreso una transizione passando dalla tecnologia analogica alla tecnologia digitale. Coloro che hanno l'hobby del radioascolto potrebbero sentirsi comunque disorientati dai vari sistemi che oramai occupano lo spettro radio. Anche se il mercato ha iniziato a proporre ottimi ricevitori capaci di demodulare emissioni PMR numeriche rimane il dubbio trovandosi ad ascoltare suoni e segnali con i quali si ha poco confidenza. Per rendere più semplice riconoscere i diversi standard proponiamo di seguito delle brevi clip audio in formato .WAV, ottenuti con un ricevitore posto in modo FM, che potete usare quali esempi per una rapida comparazione.

Clip audio trasmissione DMR Clip audio trasmissione TETRA Clip audio trasmissione dPMR

Il sistema DMR (Digital mobile radio) è di stretta attualità poichè gode di una espansione che tocca utenti molto diversi come aziende, enti ed istituzioni, radioamatori. E' anche uno standard più facile di altri da monitorare e dunque è importante saperlo individuare. Il clip audio si riferisce ad una trasmissione in formato TDMA, la più comune, nel quale due slot temporali veicolano una comunicazione duplex entro un canale ampio 12.5 KHz. Notate il tipico picchiettio che contraddistingue alcuni momenti della emissione.

Il sistema TETRA (Terrestrial Trunked Radio) è stato sviluppato qui in Europa per le esigenze delle agenzie governative, servizi di emergenza, ed infine per i militari. E' uno standard di alto livello ma che richiede apparati relativamente costosi. Per questa ragione dopo una significativa prima diffusione non ha generato un interesse a larga scala. Fate caso ascoltando la clip al ritmo che sottende il suono, occupando il segnale TETRA larghezze di banda diverse a seconda delle varianti la percezione uditiva che se ne ricava può essere variabile.

Il sistema dPMR (digital Private Mobile Radio) è uno standard aperto indirizzato soprattutto alle applicazioni economiche. Anche questo è uno standard facile da monitorare e lo si conosce soprattutto per l'uso nei walkie-talkie UHF, apparati che sono nelle mani anche dei privati come escursionisti, sportivi, eccetera. Uditivamente il suono appare omogeneo ma inframmezzato dai frequenti on/off delle trasmissioni.

Chiudiamo questo post sottolineando due elementi. Prima cosa, le comunicazioni che si avvalgono di una codifica digitale non sono necessariamente criptate così come le trasmissioni analogiche non sono necessariamente sempre in chiaro. L'appassionato di scanner deve prendere coscienza di questo aspetto, gli standard digitali non rappresentano un muro che chiude al radioascolto ma a volte aprono a nuove possibilità. Secondo aspetto, nelle V/UHF sono presenti molti altri segnali digitali ma non si tratta di reti per comunicazioni a voce bensì di telemetria che scambia dati a bassa velocità.


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